Nella prima immagine osserviamo un’area eritroplasica della commissura labiale sx, area che ad una prima biopsia punch si dimostrò essere una displasia grave (OIN 3, ovvero Ca in situ, ovvero Carcinoma intraepiiteliale). Queste lesioni, non superando la membrana basale (per definizione), si possono trattare ambulatorialmente, almeno da operatori in possesso di specifici skills in qs ambito. L’escissione deve assicurare radicalità, quindi deve essere sufficientemente estesa sia a livello di margini che a livello di profondità. Contemporaneamente deve essere assicurata la minor retrazione cicatriziale possibile in un’area assai critica da qs punto di vista, e di notevole valenza estetica. Il laser a diodi è il nostro golden standard. I trucchi per assicurare una restitutio ad integrum sono diversi, dalla bassa potenza (mai oltre 1,5 Watt) al risparmio dello strato muscolare sottostante (che per definizione in una OIN 3 non è interessato), ma con asportazione del connettivo (pur non venendo questo interessato, anche in qs caso per definizione, da un Ca Intraepiteliale). Nelle foto successive osservate rispettivamente: l’aspetto post-operatorio immediato, la guarigione ad una settimana, e quella ad un mese. Il referto istopatologico eseguito sul pezzo escisso ha confermato l’integrità cito-istologica dei margini.

La paziente non presenta anamnesticamente fattori di rischio come fumo, alcool o HPV. Tuttavia eseguì una decina di anni addietro un ciclo di radioterapia per un Ca tiroide, e questo ha evidentemente comportato mutazioni del genoma poi fenotipicamente espressesi come aree displastiche (diffuse a tutto il cavo orale…)

In qs casi, il nostro follow up è ogni tre mesi, ad vitam.

immagine preoperatoria dell’area eritroplasica

disegno dell’escissione

aspetto della zona immediatamente dopo l’escissione

guarigione ad una settimana (tess di granulazione)

guarigione ad un mese: restitutio ad integrum